i database

1. La base dati RIcerca e SToria di ANtichi Testi Italiani (ri.stor.an.t.i)

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Nato diversi anni addietro, questo progetto si proponeva di censire informazioni e bibliografia sulla tradizione di testi scientifici medievali di lingua italiana. Molti dati erano già reperibili attraverso le edizioni esistenti ed attraverso la bibliografia di F. Zambrini e S. Morpurgo. È parso perciò prevalente l’ interesse di raccogliere dati da fonti ben chiaramente delimitate, che non si sovrapponessero con quanto già più o meno facilmente reperibile. Il campo di indagine che meno sembrava interferire era costitito dai cataloghi, a stampa e non a stampa, dei fondi manoscritti.
Iniziò uno spoglio, fatto personalmente dal coordinatore del progetto o, ricorrendo a fondi di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) da giovani studiosi a questo istruiti, che ha portato, ad oggi, allo spoglio di oltre 1200 biblioteche, fra le grandi e le minuscole. L’ ampia collezione di cataloghi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino è stato uno strumento insostituibile, non meno di quanto lo sia stata la disponibilità della Biblioteca e del suo personale. Non vorrei non dimenticare uno specifico ringraziamento per la continua gentilezza, ben al di là di quanto genericamente richieda il regolamento.
Il progetto fu annunciato in diversi Convegni nazionali e internazionali. Ne fu data notizia scritta nella “Gazette du Livre Médiéval” 39 (2001), pp. 82-83.
Nel corso del lavoro emerse una scarsa produttività del criterio di ricerca: ad eccezione di poche biblioteche, i testi in lingua italiana e di argomento scientifico erano troppo pochi per giustificare lo spoglio, e d’ altra parte erano proprio i testi dispersi e solitari in biblioteche remote a costituire il pregio della raccolta dei dati. È allora parso opportuno sconfinare sui due lati dei criteri, includendo sia i testi scientifici di lingua non italiana, sia quelli di lingua italiana ma non scientifici. L’ eterogeneità dei criteri non poteva dare problemi gravi, una volta che i dati fossero immessi in un database: una certa sovrabbondanza non impedisce un accesso presso che istantaneo ai dati, e la compresenza di dati non specificamente interessanti per un ricercatore, certamente non costituisce ostacolo. Il database dunque risponde a diversi tipi di interesse, costituiti dalla ricerca nel settore dei testi italiani antichi, dai testi scientifici, e dall’ intersezione di questi due campi di ricerca
I saggi d’ uso fatti da diversi studiosi durante i primi momenti dell’ immissione dei dati ha dato buona soddisfazione, e pare ora, superato il numero di 34000 record, di poterlo mettere in linea a disposizione degli studiosi.

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